da egometta » giovedì 28 novembre 2013, 1:57
Secondo il catalogo della mostra "Il colore ritrovato. Bellini a Venezia" (Venezia, Gallerie dell'Accademia, 30.9.2000-31.1.2001), a cura di Rona Goffen e Giovanna Nepi Scirè (Milano, Electa, 2000), si tratterebbe di opera di "Giovanni Bellini e bottega" (p. 163, scheda di Paola Modesti).
Ma a quanto pare, gli studi condotti in parallelo alle operazioni di pulizia e restauro stanno portando a una rivalutazione della tavola (peraltro firmata sul cartiglio appeso alla roccia su cui sta in piedi il Battista) in termini di maggior coefficiente di autografia, anche tenendo in debito conto tutte le varianti e omissioni rispetto a quella di Santa Corona, i pentimenti, ecc., fino a parlarne come Bellini tout court. Almeno, ciò è quanto è stato detto dalla restauratrice in occasione della giornata di laboratorio aperto, poi si vedrà a lavoro concluso (e studi pubblicati).
Ad ogni modo, per quanto riguarda questa sede, tutto ciò è il dito: la luna è il ritratto di Sebastiano Michiel magnus prior venetiarum...