Gentile Maestro (absit captatio benevolentiae!) e cari Colleghi,
quando si dice il caso...
colgo lo spunto fornitomi da un omonimo

con l'indicazione del bel sito francese sull'araldica europea (una sola nota stonata, si perdoni un provincialotto autarchico... quelle dolorose storpiature di italicissimi nomi ...

) per una nuova discussione dalla quale spero di apprendere ancora qualcosa...
Discussione che riguarda, ironia della sorte, la nobile famiglia dei
Michiel.
Passando in rivista le belle armi veneziane m'imbattevo in quella del doge Vitale Michiel.
Interessante ricordare come i Michiel fossero famiglia appartenente alla nobiltà più alta in quanto proveniente dal "vecchio patriziato", dal novero di quelle antiche famiglie che si vogliono di origine tribunizia e che diede, oltre ad alcuni Dogi, moltissimi funzionari, diplomatici ed amministratori alla Repubblica... basti ricordare il fierissimo ambascatore Marcantonio Michiel, colui il quale, nonostante tutto fosse già perduto si lanciò il dì anteriore al
[
i]tremendo zorno del dodexe in un'appassionata requisitoria di protesta in quel di Vienna conclusa al grido di "San Marco per sempre!". Roba da far venire i brividi ad un temperamento
romantico come il mio
Il XXXV Doge sarà invece tal Domenico
Micheli... la cui arma inquartata presenta nel secondo e nel terzo l'arma dei Michiel.
Ecco la semplice domanda: siamo di fronte ad un semplice errore di trascrizione ?
Mi pare infatti di ricordare un Doge Domenico
Michiel con riferimento al ricorso della famiglia (
Michiel per l'appunto) avverso alla distruzione d'un monumento funebre allo stesso dedicato presso l'Abbazia dell'isola di San Giorgio Maggiore.
In tal caso mi domando perchè l'arma appaia diversa da quella familiare.
O siamo di fronte a un diverso ramo della stirpe, differenziatosi nello stemma e nel nome?
Attendo lumi in proposito
cordialmente
Michele
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