Pagina 1 di 2

Stemma di SIR PAUL MC CARTNEY...Che ne pensate?

MessaggioInviato: sabato 1 febbraio 2003, 16:19
da MVC
Gentili amici del forum,
ecco lo stemma di Sir Paul Mc Cartney ( l'ex Beatle):

Immagine



E leggete come lo descrive un sito italiano di fans club ( o qualcosa di simile) su Mc Cartney:

il sito è questo: http://www.maccaplanet.it/news.html

Ecco quello che scrive:
"Presentato ufficialmente dal College of Arms britannico, lo stemma araldico dei McCartney
Divenuto ufficialmente "Sir Paul McCartney, KT., M.B.E." nel 1997, ora Paul McCartney ha ricevuto il suo Coat of Arms (stemma araldico) che verra' da ora associato alla famiglia McCartney.
Lo scudo, attraversato da sei linee che ricordano le corde di uno strumento musicale, è sormontato da un elmo sul quale svetta un Liver (uccello mitologico simbolo della città di Liverpool) ed una piccola chitarra.
L'elmo e' aperto, come consuetudine per i Cavalieri del Regno Unito, ma e' rivolto verso sinistra, probabilmente a ricordare che McCartney e' mancino.
Il risultato e' semplice e diretto, ricorda la carriera musicale di Sir Paul senza pero' dimenticare i legami dell'etichetta araldica di Sua Maesta'.
Il motto dei McCartney e' indicato in:"Ecce Cor Meum".

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Ora, a parte la piccola "comica" dell'elmo a sinistra, e a parte il fatto che lo stemma è davvero brutto ... Mi resta un grosso dubbio di fondo:
come si fa a descrivere correttamente questo scudo?
Secondo me o lo si blasona con il termine chitarra "tout court" (scudo di nero ad una chitarra d'oro), oppure bisogna che il College of Arms conii dei nuovi termini e delle partizioni "ad hoc".

Che sia necessario abituarci al confronto diretto con un'Araldica "VIVA" ed in evoluzione, è un dato di fatto...Ma credo che potrebbe non essere tanto facile, specialmente per noi italiani che siamo legati a dei parametri molto più tradizionali...E forse, tutto sommato, anche migliori...
Voi che ne pensate?
E tu, Pier Felice, che ne pensi?

Cordialissimi saluti
MVC

Re: Stemma di SIR PAUL MC CARTNEY...Che ne pensate?

MessaggioInviato: sabato 1 febbraio 2003, 17:12
da pierfe
MVC ha scritto:Gentili amici del forum,
ecco lo stemma di Sir Paul Mc Cartney ( l'ex Beatle):

Immagine



E leggete come lo descrive un sito italiano di fans club ( o qualcosa di simile) su Mc Cartney:

il sito è questo: http://www.maccaplanet.it/news.html

Ecco quello che scrive:
"Presentato ufficialmente dal College of Arms britannico, lo stemma araldico dei McCartney
Divenuto ufficialmente "Sir Paul McCartney, KT., M.B.E." nel 1997, ora Paul McCartney ha ricevuto il suo Coat of Arms (stemma araldico) che verra' da ora associato alla famiglia McCartney.
Lo scudo, attraversato da sei linee che ricordano le corde di uno strumento musicale, è sormontato da un elmo sul quale svetta un Liver (uccello mitologico simbolo della città di Liverpool) ed una piccola chitarra.
L'elmo e' aperto, come consuetudine per i Cavalieri del Regno Unito, ma e' rivolto verso sinistra, probabilmente a ricordare che McCartney e' mancino.
Il risultato e' semplice e diretto, ricorda la carriera musicale di Sir Paul senza pero' dimenticare i legami dell'etichetta araldica di Sua Maesta'.
Il motto dei McCartney e' indicato in:"Ecce Cor Meum".

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Ora, a parte la piccola "comica" dell'elmo a sinistra, e a parte il fatto che lo stemma è davvero brutto ... Mi resta un grosso dubbio di fondo:
come si fa a descrivere correttamente questo scudo?
Secondo me o lo si blasona con il termine chitarra "tout court" (scudo di nero ad una chitarra d'oro), oppure bisogna che il College of Arms conii dei nuovi termini e delle partizioni "ad hoc".

Che sia necessario abituarci al confronto diretto con un'Araldica "VIVA" ed in evoluzione, è un dato di fatto...Ma credo che potrebbe non essere tanto facile, specialmente per noi italiani che siamo legati a dei parametri molto più tradizionali...E forse, tutto sommato, anche migliori...
Voi che ne pensate?
E tu, Pier Felice, che ne pensi?

Cordialissimi saluti
MVC


... guarda che io non rappresento la legge in campo araldico... anzi sono considerato troppo avanti con i tempi...
L'araldica è bella solo perchè è viva, nella mia tesi di laurea "I simboli araldici in geografia" sono stato felice di toccare con mano che dove l'araldica è praticata va avanti con i tempi ed è ancorata alla realtà di tutto quello che ci circonda.
I miei amici e colleghi Araldi di Stati dove la pratica è quotidiana la pensano come me... sai, il Cronista Rey de Armas di Spagna nonostante i suoi 87 anni ancora oggi realizza figure araldiche nuove (una per tutte le mitragliatrici nello stemma di uno spagnolo che fu militare), così l'Araldo del Canada Dr Watt ha fatto splendide rappresentazioni della fauna, della flora e del paesaggio che lo circonda, e tutti sanno quanto il Canada sia un esempio di una caratteristica fauna e flora; anche il giovane Marcel van Rossum del Bureau of Heraldry del Sudafrica sta rendendo vivo il linguaggio araldico ispirandosi a quanto c'è di storico nel suo Paese... sapeste quanto è bella (e per noi inusuale) l'araldica africana.
San Marino ha usato nella legge istitutiva i colori dei pantoni grafici per descrivere i colori degli stemmi dei Castelli (in questo modo finalmente non ci saranno dubbi sulle varie tonalità dei colori).
Che dire... io sono d'accordo con loro... in Italia o ci si adegua alla realtà che cambia o si muore e l'araldica in tal caso resterà solo un ricordo per un sempre più sparuto numero di appassionati fuori dal tempo...
La storia insegna che qualunque tipo di linguaggio (l'araldica è un linguaggio visivo) per soppravvivere deve evolversi.
Ma ora veniamo allo stemma personale di Paul McCartney, io vedo una grande innovazione:
1) non chiede di brisare lo stemma dei McCartney ma chiede che ne venga creato uno nuovo e questo è splendido :!: (finalmente non si desidera ricopiare con piccoli cambiamenti realtà precedenti che forse neppure erano legate a quella linea genealogica).
2) chiede il ricordo della sua attività artistica da trasmettere ai suoi eredi (è quello che è stato sempre fatto in araldica nel passato).
3) a me sembra giusta la descrizione araldica dello scudo, non è una rappresentazione grafica della chitarra ma di una parte di essa.
4) l'elmo è quello di Knight usato anche per i Knight Bachellor a dire il vero manca la medaglia del grado o come lo chiamano gli Inglesi il Badge.
Per il College of Arms questo stemma rappresenta finalmente un'innovazione che va a passo con i tempi.

Se penso allo stemma della mia famiglia, che è d'azzurro ed oro e rappresenta senza dubbio una delle più antiche rappresentazioni araldiche (comune anche ad altre famiglie), devo ammettere tuttavia che nella sua splendida semplicità dirà meno ai posteri delle persone che nei secoli vi si sono identificate di questo stemma McCartney che portera in eterno il ricordo del suo ideatore e dell'attività nella quale si è distinto...
Pier Felice degli Uberti

MessaggioInviato: sabato 1 febbraio 2003, 18:37
da MVC
Caro Pier Felice,
la mia non era un'osservazione rivolta a te o alle tue innovazioni in campo araldico.
In primo luogo perchè penso che tu sia uno dei pochi che tiene ancora in vita l'araldica ( e non solo quella).
In secondo luogo poichè anche io reputo necessario aprirsi ad un confronto con altre realtà.

Non è facile, però, riuscire ad essere sempre così distaccato come sei capace di fare tu, per fare analisi super partes e prive di ogni campanilismo italico.... :D

Io mi sforzo di farlo ma non sempre ci riesco...

Per tornare allo stemma di Mc Cartney, comunque, ribadisco ( mi scuserai) che per me è veramente brutto. A prescindrere dalle novità e dalla importanza che gli si possa legittimamente attribuire.
Lo stemma mi dà l'idea di qualcosa di funereo, e l' elmo, che non è certo posto verso sinistra ma a destra, mi pare più una stufetta a legna che altro.

Detto questo, che è un mio giudizio personalissimo e opinabilissimo (tranne la posizione dell'elmo), mi piacerebbe capire come andrebbe blasonato correttamente...NON descritto con parole nostre, ma BLASONATO secondo il metodo araldico.
Allora, chitarra non è...Di pezze araldiche o di partizioni, neanche a parlarne...
Dunque?

Ti saluto caramente e ti ringrazio
MVC

P.S. L'azzurro e l'oro saranno certamente più "esoterici" di una chitarra, ma trovo che il significato dei colori sia un linguaggio ugualmente ( se non di più) efficace ed esauriente.
Cosa che, tra l'altro, come tu puoi insegnarmi non è neanche strettamente italiana, ma internazionale, poichè fu magistralmente affrontata da Sicille, il Re d'Armi di alfonso V d'Aragona.
Personaggio e opera presi giustamente in alta considerazione anche da uno storico di eccelso livello come Cardini...

MessaggioInviato: domenica 2 febbraio 2003, 0:35
da RFVS
Cari amici,

Apparte le problematiche sulla blasonatura in termini specifici, secondo me impresa veramente ardua da compiere, ciò che metto in discussione di questo stemma è la bellezza oggettiva(sia delle forme, sia dei colori)..bellezza nel suo significato più comune..e, come ripeto, è orribile.

Per affermarlo mi baso su un confronto con altri stemmi quali il mio, quello di MVC, quello di Pier Felice ed altri. Secondo me non c'è confronto!!

Non c'è per quanto riguarda il puro gusto estetico....lo stemma dei Mc Cartney non mi da alcun piacere nel guardarlo..nell'analizzarlo..nel blasonarlo....è scialbo..senza vita!

A me l'araldica Inglese piace molto quanto quella Tedesca (e quella Italiana ovviamente)..ma con questo stemma sono proprio caduti in basso.

Perdonatemi la polemica non-costruttiva, ma volevo solo esprimere il mio punto di vista.

Cari saluti
Riccardo Francalancia

MessaggioInviato: domenica 2 febbraio 2003, 19:32
da sebpasq
A parte il fatto che Paul Mc Cartney suonava il basso e non la chitarra e quindi lo strumento raffigurato sullo scudo (?) dovrebbe avere solo 4 corde, ma sinceramente, anch'io che mi ritengo un fautore dell'araldica di fantasia, credo che anche se l'araldica deve necessariamente evolversi, qualsiasi stemma debba conservare le regole basi per poter essere definito tale.
In questo stemma non sono presenti nè pezze nè partizioni, nè simboli, ma una mezza chitarra a forma di scudo; se Mc Cartney voleva indicare che era il bassista dei Beatles per esempio poteva anche inquartare un basso con un simbolo caro ai Beatles o anche alla scritta Beatles, o magari ad uno scarafaggio, che poi è la traduzione italiana di Beatles. Magari poteva raffigurarae quattro scarafaggi, visto che i Beatles erano 4.
Sulla bellezza o meno del disegno non esprimo pareri perchè tutto è soggettivo, anche se non mi sembra nè un obrobrio nè un opera d'arte.
Più che uno stemma mi sembra una caricatura....
Se l'araldica deve rinnovarsi e vuole essere presa sul serio forse è bene che si dia nuove regole, ma che comunque non stravolgano la propria grammatica e la modalità di espressione grafica; altrimenti già è una disciplina vituperata, figuriamoci se escono fuori stemmi come questo....
Secondo me uno studioso e un appassionato di araldica possono solo condannare cose come queste. Almeno per me.

Saluti

MessaggioInviato: domenica 2 febbraio 2003, 20:25
da RFVS
Non posso che essere in totale accordo con ciò che scrivi.

Cari saluti
Riccardo Francalancia

MessaggioInviato: domenica 2 febbraio 2003, 20:58
da MVC
Concordo anche io ( ovviamente... ).
In pieno!!!

Inoltre non sapevo che Mc Cartney suonasse il basso.
Ora che l'apprendo, ritengo costituisca un ulteriore motivo di poca chiarezza nello stemma.
( Absit iniuria verbis)

Un caro saluto

MVC

stemma di Sir Paul Mc Cartney

MessaggioInviato: mercoledì 5 febbraio 2003, 23:17
da Maria Luisa Alasia
Gentile MVC

English Sense of Humor quello ci vedo.

Nella "grigia" citta' di Liverpool "inbrunita'" dallo smog nacque un sempliciotto che non sapeva indossare " l'elmetto " strimpellava la "chitarra" cantava come una "cornacchia" e' divento' una leggenda "questo il coro suo". L'orgoglioso e' Leggendario Lyver Bird usualmente rapresentato ad ali spiegate, nel suo stemma ,ali giu', forse un tocco d'umilta' cosa ammirevole da parte sua che per merito dei Beatles e se stesso e' divenuto una leggenda. Molto vicino al vero che ne pensi???

MessaggioInviato: giovedì 6 febbraio 2003, 9:10
da MVC
Cara Maria Luisa,
in effetti hai ragione, un pizzico di Sense of Humor ci sta bene :wink:


Cordialmente
MVC

MessaggioInviato: giovedì 6 febbraio 2003, 9:57
da walter.sassone
E' semplicemente orribile.

Torno sull'arma di Sir Mc Cartney

MessaggioInviato: sabato 22 febbraio 2003, 22:17
da antonio_conti
Salve!
Sono nuovo del forum e dopo l’iscrizione ho gironzolato qua e là per dare un’occhiata generale. Diverse cose mi hanno incuriosito come appassionato di araldica. Quale primo motivo d’intervento vorrei tornare allo stemma di Sir Paul Mc Cartney.
Sono d’accordo con Pier Felice degli Uberti sul fatto che l’araldica debba vivere e, possibilmente in linea con le tradizioni del proprio Paese, evolversi.
L’araldica inglese, per quel poco che conosco, non è nuova a presentare armi decisamente singolari. Come definire (araldicamente) i capi concessi a Charles, primo Lord Hardinge of Penshurst o all’ammiraglio Lord Horatio Nelson che rappresentano veri e propri paesaggi?
Del resto anche in Italia l’araldica ha subito dei cambiamenti nel corso dei secoli, cambiamenti che a livello di gusto mi fanno rimpiangere la semplicità più antica. Ma il gusto in araldica ha un peso relativo. Credo che uno stemma non possa esser rifiutato perché non piace. Uno stemma dovrebbe avere come scopo l’immediata riconoscibilità a colpo d’occhio e per questo dovrebbe essere essenziale e chiaro. Quello di Sir Mc Cartney lo è. Sull’argomento si dilunga l’arcivescovo Heim nel suo bellissimo libro “L’araldica nella Chiesa cattolica. Origini, usi, legislazione” quando offre suggerimenti a quanti sono chiamati a comporre le armi dei vescovi.
Tornando all’arma di Sir Mc Cartney, accogliendo l’invito di degli Uberti a “buttarsi” mi domando se sia possbile una blasonatura come la seguente? “D’oro, alle due torte di nero poste in palo; attraversato da sei verghette ridotte dell’uno nell’altro; fiancate ridondate di nero alla riga d’oro”. Oppure: “Fiancato: d’oro, alle due torte di nero poste in palo; attreversato da sei verghette ridotte dell’uno nell’altro; i fianchi di nero, alla riga d’oro.
Compiendo una suddivisione dell’arma, che non saprei dire se comune all’animo dell’araldo compositore e se legittima, i miei dubbi sussistono sulla denominazione di “verghette” così sottili e sul fatto che non c’è separazione tra l’oro che io ho definito “del campo” e quello delle righe di quelli che ho definito fianchi.
Credo che la scomposizione renda l’arma blasonabile, tale da renderla replicabile a chi non la vede, che è scopo primario della blasonatura.
In fine, a proposito del College of Arms, mi è parso di capire dalla cronaca del XXV Congresso Internazionale di Scienze Genealogiche ed Araldiche, pubblicato sull’ultimo numero di “Nobiltà”, che quest’organo manchi costantemente in questo genere di appuntamenti, perché?

Cordiali saluti a tutti

Antonio Conti

MessaggioInviato: sabato 22 febbraio 2003, 23:01
da pierfe
Ho letto con piacere l'intervento di Antonio Conti (al quale dico benvenuto nel forum), trovo molte affermazioni interessanti e degne di plauso. Non sono d'accordo sul termine "torte"... anche il termine rende la descrizione molto chiara.
La descrizione del Congresso di Dublino era sul terzultimo numero di Nobiltà ottobre-novembre 2002. Gli araldi inglesi o meglio quelli del Regno Unito difficilmente partecipano ai Congressi Internazionali, forse perchè amano stare fuori e lontani dai confronti continui che avvengono fra gli studiosi di tutto il mondo. Il mondo britannito è sempre lontano... Solo quest'anno ho rivisto gli araldi scozzesi a Dublino, forse perchè la capitale d'Irlanda era più vicina come mentalità a quella brittannica di altri Paesi del mondo... in ogni modo il Congresso del 2006 dovrebbe avvenire in Scozia e quindi ci saranno tutti gli araldi...
Pier Felice degli Uberti

Re: Torno sull'arma di Sir Mc Cartney

MessaggioInviato: sabato 22 febbraio 2003, 23:32
da MVC
Gentile Sig. Antonio,
credo che Lei abbia fatto quanto di umano fosse possibile per blasonare lo stemma Mc Cartney, tuttavia vorrei farLe presente alcuni particolari:

la larghezza delle verghette, che Lei pone come dilemma, ritengo sia la cosa di minor peso.
Infatti la verghetta è per definizione un palo diminuito DI MENO di 1/3.
E, a riprova, abbiamo che uno scudo verghettato, può avere sia dieci che dodoci o perfino quattordici verghette.
Quindi l'importante è che il palo sia ridotto al di sotto di un terzo, senza specificare il minimo.
Inoltre ci terrei a sottolineare che la dicitura "Fiancato: di oro", potrebbe andar bene se i fianchi fossero una Partizione, ma in realtà si tratta di Pezze. Per la precisione di due Pali con un lato adiacente ai fianchi dello scudo. E il termine ritondato non puo essere assolutamente riferito alle verghette, ( tutt'al più ai fianchi). Infatti esso si usa per indicare ad es. un Capo o una Punta delimitati da una linea curva anzichè dritta, oppure per la tratteggiatura su un lato di palle o colonne per indicarne rotondità.

Concordo, invece, pienamente con Lei quando si pone il dubbio della riga.
Poichè se la si dovesse considerare attraversante lo scudo, si avrebbe il problema che ne manca...un pezzo centrale, e che sarebbe comunque di metallo su metallo. Se, invece, dovessimo considerare i due pali ( fianchi) attraversati nel mezzo da una riga, si solleverebbe il problema che tali righe non sono staccate dal campo di oro.
E se anche lo fossero, la buona regola araldica vorrebbe che fossero addirittura cucite, proprio per evidenziare il distacco di due metalli ( anche se questa sarebbe, in ogni caso, una omissione molto molto veniale).

Pur non trovandomi d'accordo, comunque, vorrei farLe i miei personali complimenti perchè non credo sia da tutti cimentarsi con pezze così particolari e insolite.

Sperando in altre interessanti opinioni, Sue e di altri amici del forum,
saluto molto cordialmente.

MVC

P.S. Ammetto di non conoscere lo stemma di Lord Hardinge of Penshurst ,
ma quello di Nelson ( se non mi ricordo male, poichè vado a memoria) ha soltanto il Capo con una veduta marina: per il resto carica una normalissima croce gigliata e una normalissima banda.

MessaggioInviato: sabato 22 febbraio 2003, 23:43
da MVC
Non avevo visto la risposta di Pier Felice ( che saluto caramente) poichè stavo ancora scrivendo il mio messaggio.
Tengo a specificarlo per dire che i miei complimenti non erano di circostanza o di emulazione, ma sinceri.

Cordialmente

Mauro

Grazie per il benvenuto

MessaggioInviato: domenica 23 febbraio 2003, 11:27
da antonio_conti
Grazie a degli Uberti ed a MCV per il benvenuto e per l’apprezzamento,
riguardo al mio tentativo di blasonatura, sì, intendevo ridondati i fianchi, quali riterrei di poter considerare le “aree” di nero, e naturalmente non le verghette che, per esser descritte come “dell’uno nell’altro” sono sovrapposte a quelle che ho definito “torte”, altrimenti sarebbe stato sufficiente definirle di nero. Come si possono denominare diversamente le ‘torte’?. Se un’arma è fiancheggiata, questo particolare non deve essere immediatamente evidenziato? Nel manuale di Fabrizio di Montauto ho trovato due esempi che offrono due diverse versioni (numeri 332 e 333). Come comportarsi?
Quanto alla separazione che non rinvenivo tra metallo e metallo, tra righe e campo, giustamente andava definita “cucitura”.
Grazie delle precisazioni.
E’ corretto tentare la scomposizione (apparentemente o oggettivamente arbitraria) di un’arma nel tentativo di blasonarla?
Qual’è la blasonatura proposta dal College of Arms per l’arma di Sir Mc Cartney?
A proposito dell’organo del Regno Unito, grazie a degli Uberti per l’informazione sul College of Arms, tornerò sull’argomento che è legato ad un mio interesse particolare.

PS
Ho tentato di inviare l’arma di Lord Charles Hardinge de Penshurst, che risale ai primi del XX secolo, e che ho rinvenuto in “The Chapel of the Order of the Bath. Westminster Abbey”, ma credo di aver capito che non è possibile farlo dal proprio computer. Se MCV volesse averne copia, potrà segnalarmi la sua e-mail, spedirò l’arma immediatamente.

Un cordiale saluto a tutti, a presto

Antonio Conti