Un cardinale al Louvre

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Un cardinale al Louvre

Messaggioda Salvanèl » lunedì 12 febbraio 2024, 9:47

Su una coppa, manifattura di Gubbio (1540-1560), appartenente alle collezioni del Louvre, è dipinto questo stemma.
Dovrebbe trattarsi di un cardinale ma non riesco ad identificarlo. Ho già consultato l’Ughelli e il sito Araldica vaticana inutilmente. https://collections.louvre.fr/en/recherche?q=OA+1487
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Cawdor » lunedì 12 febbraio 2024, 17:38

è stato più facile trovare con i colori inversi e la sbarra (poco comune) diventa in banda sia per gli stemmi italiani/francesi/spagnolo
basta che non sia un disegno errato nei colori o foto specchiata o variante dello stemma di famiglia originario
anche se il cappello è rosso le nappe non combaciano
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda mcs » martedì 13 febbraio 2024, 15:05

Gent.mo Salvanèl,

sarebbe possibile vedere il manufatto completo per individuare tutta la decorazione?
Alle volte capita che la datazione attribuita a un manufatto ceramico se non espressamente indicata, possa essere inesatta e indirizzare le ricerche in anni diversi. Inoltre, per motivi di varia natura, i colori e smalti presenti, potrebbero non corrispondere a quelli reali per motivi legati allo stile decorativo, ai minerali utilizzati, ecc.
In questi ed altri casi, la possibilità di valutare fronte e retro del manufatto ceramico di cui si cerca di identificarne l'arma, risulta essere di fondamentale importanza.
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Cawdor » mercoledì 14 febbraio 2024, 1:46

Coupe ronde "abborchiata" : armoiries
1540 / 1560 (Milieu du XVIe siècle)
Anonyme
Lieu de création : Gubbio (Italie->Ombrie)
OA 1487
Département des Objets d'art du Moyen Age, de la Renaissance et des temps modernes
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Cawdor » mercoledì 14 febbraio 2024, 11:53

ci son i tre colori primari rosso giallo blu + ...... una mescolanza per il Verde (che potrebbe esserci anche l'arancione e il porpora volendo)
fondo del piatto bianco
manca il nero
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda mcs » mercoledì 14 febbraio 2024, 15:07

Gent.mi,

non è mai semplicissimo distinguere i colori reali da quelli che ci appaiono in fotografia e per di più attraverso lo schermo di un computer/cellulare, quando ci troviamo a dover valutare un manufatto ceramico: sia che essa sia una ceramica graffita, una maiolica, un grès, una porcellana o altro, la superficie vetrosa può trarci in inganno rispetto ai colori per le proprietà riflettenti e specchianti.
Nel caso in esame poi, ci sono ulteriori aggravanti: la superficie internamente concava, le porzioni restaurate e la tecnica del lustro con la quale è realizzata la "nostra" maiolica che trovò in mastro Giorgio da Gubbio il suo inventore e che venne imitata più o meno similmente da vasai eugubini e non; senza voler scendere troppo nel tecnico, basta dire che il rosso viene ottenuto in ambiente riducente dal rame il quale, in ambiente ossidante, dà il verde o il turchese in base alla composizione di altri elementi contenuti nello smalto (es.piombo o bario).
Tutto questo discorso, non ci porta molto lontano nella nostra indagine, ma ho pensato che potesse interessare questa informazione che riguarda in generale le ceramiche araldiche.

In ogni caso, il numero di nappe presenti sotto il galero, in quel periodo storico non è ancora codificato così come lo è ora e se ne troviamo anche solo 3 per lato, ma di colore rosso, in buona sostanza possiamo ritenere che ci troviamo in presenza di uno stemma cardinalizio.

.
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Guido5 » mercoledì 14 febbraio 2024, 18:02

Apprezzo molto le magistrali precisazioni di Maria Cristina Sintoni dal punto di vista artistico, del buon senso e ceramistico, un vero ABC per lo studio del manufatto. Non si può non concordare sul fatto che lo stemma è riferito a un Cardinale: il galero rosso era una loro prerogativa da metà del XIII secolo e, fino a Paolo VI, era il cappello che veniva imposto nel concistoro invece dell’attuale berretta. Appare per la prima volta come ornamento di uno scodo nei primi anni del XIV secolo e il numero dei fiocchi viene regolamentato solo nel 1832.
Molto difficile l’attribuzione. Nei vent’anni presi in considerazione erano vivi 140 porporati, tra i quali cinque futuri papi e proprio Marcello Cervini, poi papa Marcello II, è stato vescovo di Gubbio dal 1544 al 1550. Il suo stemma tuttavia è diverso e ben noto.
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Cawdor » mercoledì 14 febbraio 2024, 23:38

Questo è un piatto cotto 3 volte: 1 biscotto 2 smalto con blu detta maiolica 3 a basso fuoco con sali metallici; detta tecnica a lustro. Potrebbe essere un 1500 Deruta Gubbio. Il rosso è giallo sono a lustro ottenuto in riduzione di ossigeno attorno a 650/700 gradi
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Guido5 » giovedì 15 febbraio 2024, 13:51

Fra i 140 cardinali del mio elenco ci sono anche due santi, Carlo Borromeo e papa Pio V; se qualcuno è interessato alla ricerca (forse il directeur général del Louvre?) può scrivermi in privato. Famiglie notissime a parte, un’occhiata superficiale non mostra barre ma qualche banda, forse a imitazione di papa Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte, 1550-1555) che l’ha accostata da due ghirlande d’alloro. Qualche somiglianza c’è con questo stemma del trevigiano Daniele Rampi Scoto o Scotti vescovo di Concordia nel XV secolo che non è tuttavia il cardinale in lista, Bernardino Scotti già arcivescovo di Trani e di Piacenza. Gli Scotti piacentini avevano però uno stemma «d’azzurro alla banda d’argento accompagnata da due stelle d’oro»; queste ultime a parte, tutto uguale ma inverso rispetto allo stemma del Louvre che è «d’argento alla barra d’azzurro...».
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Salvanèl » giovedì 15 febbraio 2024, 20:40

Ringrazio Guido 5, Cawdor e l'esperta mcs.
Ho consultato i Fasti Cardinalium di Giovanni Palazzi, 5 volumi pubblicati a Venezia nel 1703, senza trovare uno stemma analogo.
Il ceramista ha probabilmente dipinto erroneamente cappello e nappe di rosso anziché di verde. Si tratterebbe dunque di un vescovo. Per i vescovi purtroppo esistono pochi repertori e BeWeB funziona malissimo.
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Romegas » giovedì 15 febbraio 2024, 23:44

Lo stemma non appartiene a nessuno dei vescovi di Gubbio del periodo preso in esame.
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda mcs » venerdì 16 febbraio 2024, 0:33

Grazie Guido, sempre gentilissimo!

Guido5 ha scritto:Apprezzo molto le magistrali precisazioni di Maria Cristina Sintoni dal punto di vista artistico, del buon senso e ceramistico, un vero ABC per lo studio del manufatto.


I 20 anni citati risultano essere un arco temporale troppo ridotto: la fama di Mastro Giorgio e dei suoi colleghi che presero ad imitare la sua tecnica a lustro, si sparse ben oltre il territorio eugubino e facoltosi clienti giunsero anche da molto lontano.
Ciò significa che l'alto prelato titolare dello stemma oggetto di questo post, potrebbe in realtà non essere affatto appartenuto alla diocesi di Gubbio.
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Guido5 » domenica 18 febbraio 2024, 20:56

mcs ha scritto:I 20 anni citati risultano essere un arco temporale troppo ridotto [per] la fama di Mastro Giorgio

Hai regione Maria Cristina, ma mi sono rifatto alla datazione del manufatto. Il sacro collegio allora era piuttosto ampio (anche perché erano tempi di nepotismo!) ma abbastanza rappresentativo: dalla scoperta dell’America era passata solo una cinquantina d’anni. Sui 140 cardinali viventi gli italiani degli Stati preunitari sono 94 e i 46 stranieri, quasi un terzo del totale, sono così distribuiti: 24 Francia, 11 Spagna, 4 Germania, 3 Inghilterra e Portogallo, uno Ungheria. Aggiungo che alla morte di Pio XII (1958) la proporzione era inversa con 17 italiani e 36 stranieri ma di questi ultimi 13 erano americani (solo due degli USA).
In conclusione: se il galero è rosso, se la datazione è corretta e se il titolare era vivo è certamente fra i 140!
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Re: Un cardinale al Louvre

Messaggioda Antonio Pompili » martedì 20 febbraio 2024, 12:40

Nel periodo preso in esame non mi risulta esistessero cardinali innalzanti un simile stemma.
Sono d'accordo sull'ipotesi di colore del cappello non effettivamente in corrispondenza con la dignità cardinalizia, per imperizia o per mutazione pigmentale non saprei.
La presenza della croce mi farebbe pensare a un vescovo, tenendo conto però che la croce come emblema episcopale si è imposta in tempi molto più recenti.
Ma qui mi sembra tutto alquanto incerto...
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TU SCIS QUIA AMO TE (Gv 21,17b)
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