da mcs » mercoledì 14 febbraio 2024, 15:07
Gent.mi,
non è mai semplicissimo distinguere i colori reali da quelli che ci appaiono in fotografia e per di più attraverso lo schermo di un computer/cellulare, quando ci troviamo a dover valutare un manufatto ceramico: sia che essa sia una ceramica graffita, una maiolica, un grès, una porcellana o altro, la superficie vetrosa può trarci in inganno rispetto ai colori per le proprietà riflettenti e specchianti.
Nel caso in esame poi, ci sono ulteriori aggravanti: la superficie internamente concava, le porzioni restaurate e la tecnica del lustro con la quale è realizzata la "nostra" maiolica che trovò in mastro Giorgio da Gubbio il suo inventore e che venne imitata più o meno similmente da vasai eugubini e non; senza voler scendere troppo nel tecnico, basta dire che il rosso viene ottenuto in ambiente riducente dal rame il quale, in ambiente ossidante, dà il verde o il turchese in base alla composizione di altri elementi contenuti nello smalto (es.piombo o bario).
Tutto questo discorso, non ci porta molto lontano nella nostra indagine, ma ho pensato che potesse interessare questa informazione che riguarda in generale le ceramiche araldiche.
In ogni caso, il numero di nappe presenti sotto il galero, in quel periodo storico non è ancora codificato così come lo è ora e se ne troviamo anche solo 3 per lato, ma di colore rosso, in buona sostanza possiamo ritenere che ci troviamo in presenza di uno stemma cardinalizio.
.
MARIA CRISTINA SINTONI
"Un vaso rotto crudo si può riformare, ma il cotto no"
Leonardo da Vinci