da Guido5 » mercoledì 17 gennaio 2024, 0:26
Mi sembra che questo paragrafo, che riprendo testualmente dalla voce “Araldica” del “Dizionario araldico IAGI” di Carlo Tibaldeschi, possa rispondere a quello che mi sembra il senso della domanda.
«L’araldica che oggi conosciamo nella sua espressione più matura riconosce i suoi prodromi sia nei vessilli ornati di emblemi che distinguevano le diverse formazioni militari sia nell'usanza, pur non estremamente diffusa, di dipingere sugli scudi dei fregi di diversa natura. La nascita degli stemmi ha una diretta relazione con l'evoluzione dell'abbigliamento militare che già sullo scorcio del primo millennio andava ricoprendo sempre più il corpo ed il viso fino a renderlo irriconoscibile. Da qui la necessità di assumere un contrassegno personale atto a distinguere ciascuno dei combattenti. Verso la fine del secolo XII lo stesso emblema del vessillo e dello scudo veniva riportato anche sulla sopravveste, sulla gualdrappa del cavallo, e talvolta sull'elmo, e ciò spiega la ragione per la quale lo stemma araldico prese il nome generico di "arma" o del suo plurale "armi"».
Solo più tardi, nel corso del XIII secolo, il fenomeno che si affermò estesamente e gli ecclesiastici, i borghesi e gli artigiani adottarono i loro emblemi sigillari introducendo nuove figure. Ne risulta chiaro che, proprio per essere riconosciuti a colpo d’occhio, gli scudi erano piuttosto semplici. Aggiungo un parere personalissimo: credo tuttavia che nell’arazzo di Bayeux, da molti considerato primo esempio di araldica in Europa, i disegni sugli scudi abbiano soltanto funzione decorativa.
Ciao a tutti!
Guido5
GUIDO BULDRINI - Fides Salvum Fecit