nicolad72 ha scritto:Alessio Bruno Bedini ha scritto:Elmar Lang ha scritto:Prego di scusare la domanda, un po' ingenua: che scopo ha, questa disperata ricerca d'un Consiglio Araldico che possa registrare uno stemma?
Cordialmente,
E. L.
Non era un semplice "consiglio araldico" ma la registrazione ufficiale di uno Stato.
Ora è pur vero che il Sudafrica non è uno stato con una tradizione araldica importante ma era pur sempre un documento ufficiale.
Come se l'Islanda pretendesse di voler certificare la qualità di guerriero Zulù.... anche quello sarebbe un documento ufficiale... di quale valore poi non lo so, ma di sicuro avrebbe tutti i crismi dell'ufficialità!
Non facciamo di tutte le erbe un fascio.
L'attuale Bureau of Heraldry del Southafrica ha una elevata conoscenza dell'araldica, nonché una grande competenza nella loro attività professionale in un confronto continuo con gli altri uffici araldici di Stato.
Non entro in merito a prima del 2002 perché l'argomento è complesso, ma è certo che dal 2002 con l'assunzione della posizione dell'araldo Themba Mabaso, il Bureau of Heraldry sta facendo un ottimo lavoro.
Le registrazioni sudafricane non hanno alcun valore nobiliare e sono semplici certificazioni di stemmi sudafricani che ne permettono l'uso e la proprietà immateriale in Sudafrica e se appartenenti a non sudditi dell'Inghilterra, della Scozia o del Canada in tutti i Paesi del Commonwealth, cosa non da poco.
Purtroppo come accadde da noi durante il regno d'Italia si prendono abbagli e si fanno errori, e nessun ufficio araldico di Stato è esente.
Ci sono stati gravi errori in Inghilterra (College of Arms) esempio la certificazione di uno stemma appartenente ad una famiglia comitale estinta dove è indicato al titolare anche il titolo feudale (vero) di Lord of the Manor...; in Scozia, dove si è concesso uno stemma ad un barone feudale che usa lo stemma di una famiglia comitale italiana estinta da secoli (il Lyon di quel tempo usò lo stemma italiano della famiglia omonima estinta); in Irlanda, ne è esempio lo scandalo dei Chiefs of the Name primo fra tutti Terence MacCarthy; e persino The Canadian Heraldic Authority che attribui ad una associazione di un falso ordine di Malta uno stemma che imita quello del Venerable Order of St John, per non parlare della concessione di uno stemma ad un cittadino canadese proveniente da un Paese dell'Est di uno stemma nobile in quel Paese, ma che non ha alcun senso in Canada dove gli stemmi non hanno caratteristiche nobiliari.
Ho sostenuto per anni prima con le certificazioni dell'ultimo Cronista de Armas (che aveva un senso ed una tradizione per noi italiani) e poi con il Bureau of Heraldry del Sudafrica la possibilità per noi italiani di avere finalmente un documento araldico ufficiale rilasciato da una autorità di Stato, cosa impossibile in Italia e in molti Paesi del Mondo.
Questi documenti costituiscono qualcosa di certo e veramente di contenuto araldico, come avveniva in passato dove gli italiani si recavano da autorità araldiche straniere per avere i loro stemmi certificati visto che non ci riuscivano nel loro piccolo Stato preunitario.
Ricordate però che gli stemmi ottenuti da autorità araldiche straniere NON sono stemmi araldici italiani, ma del Paese che li ha certificati o concessi.
Tra un ufficio araldico privato e l'Araldo di uno Stato sovrano c'è una grande differenza... come tra l'oro e la pirite, non vi pare?
Infine... tranquilli italiani, avete perso tutte le possibilità statuali esistenti nel mondo, se proprio ci tenete ad avere un documento araldico di un'autorità araldica dovete oggi comprarvi una baronia scozzese, e non è alla portata di tutti, che erano le registrazioni sudafricane...
Pier Felice degli Uberti