Moderatori: Antonio Pompili, mcs
Egon von Kaltenbach ha scritto:Lo scudo è partito e a dx (sn. per chi guarda) sta l'adottante, mentre a sn. l'adottato. Ci possono però essere varianti con la prevalenza dell'una o dell'altra parte (addestrato o sinistrato) a seconda di criteri connessi alle disposizioni rogate nell'adozione.
Egon von Kaltenbach ha scritto:Lo dicono le regole dell'araldica, nel senso che quello è il modo di rappresentare un'alleanza matrimoniale e pertanto anche tutte le possibili alleanze tra le quali l'istituto dell'adozione - lato sensu - può annoverarsi. Naturalmente tutto ciò ha senso se la cosa avviene stante un fons honorum, al presente, chez nous, l'adozione trasmette solo il nome e non può avere alcuna conseguenza né sugli eventuali titoli, né ovviamente sull'araldica.
Egon von Kaltenbach ha scritto:Lo dicono le regole dell'araldica, nel senso che quello è il modo di rappresentare un'alleanza matrimoniale e pertanto anche tutte le possibili alleanze tra le quali l'istituto dell'adozione - lato sensu - può annoverarsi. Naturalmente tutto ciò ha senso se la cosa avviene stante un fons honorum, al presente, chez nous, l'adozione trasmette solo il nome e non può avere alcuna conseguenza né sugli eventuali titoli, né ovviamente sull'araldica.
pierfe ha scritto:Egon von Kaltenbach ha scritto:Lo dicono le regole dell'araldica, nel senso che quello è il modo di rappresentare un'alleanza matrimoniale e pertanto anche tutte le possibili alleanze tra le quali l'istituto dell'adozione - lato sensu - può annoverarsi. Naturalmente tutto ciò ha senso se la cosa avviene stante un fons honorum, al presente, chez nous, l'adozione trasmette solo il nome e non può avere alcuna conseguenza né sugli eventuali titoli, né ovviamente sull'araldica.
Quali regole dell'araldica? L'araldica ha regole ma possono variare, e variano particolarmente nelle particolarità come questa.
Prendendo come punto di partenza l'araldica del Regno d'Italia (le varie leggi nobiliari emesse durante il regno) NON esiste alcuna norma relativa agli stemmi degli adottati.
La surrogazione è una forma di adozione, ma venne abolita nel 1926 e la persona che era parente od affine prendeva lo stemma della famiglia che si estingueva.
Ma potrei citare esempi sul argomento che sono diversi gli uni dagli altri.
Oggi l'adozione trasmette il cognome e basta come era anche in passato, l'unica differenza è che equipara gli adottati ai figli, e non esiste alcun rapporto sugli ascendenti od eventuali discendenti dell'adottante.
Ma se pensiamo che l'adottante è il titolare del cognome che trasmette e lo stemma è la sua espressione grafica, oggi l'adottato è equiparato ai figli ed eredita TUTTO come se fosse un vero figlio, quindi anche l'espressione grafica del cognome che è lo stemma. Intendo ovviamente lo stemma araldico e non - se vi erano - i contrassegni indicativi della nobiltà perchè la Repubblica italiana non riconosce qualunque contenuto di carattere nobiliare.
Penso di aver espresso il mio pensiero.
Pier Felice degli Uberti
Egon von Kaltenbach ha scritto:pierfe ha scritto:Egon von Kaltenbach ha scritto:Lo dicono le regole dell'araldica, nel senso che quello è il modo di rappresentare un'alleanza matrimoniale e pertanto anche tutte le possibili alleanze tra le quali l'istituto dell'adozione - lato sensu - può annoverarsi. Naturalmente tutto ciò ha senso se la cosa avviene stante un fons honorum, al presente, chez nous, l'adozione trasmette solo il nome e non può avere alcuna conseguenza né sugli eventuali titoli, né ovviamente sull'araldica.
Quali regole dell'araldica? L'araldica ha regole ma possono variare, e variano particolarmente nelle particolarità come questa.
Prendendo come punto di partenza l'araldica del Regno d'Italia (le varie leggi nobiliari emesse durante il regno) NON esiste alcuna norma relativa agli stemmi degli adottati.
La surrogazione è una forma di adozione, ma venne abolita nel 1926 e la persona che era parente od affine prendeva lo stemma della famiglia che si estingueva.
Ma potrei citare esempi sul argomento che sono diversi gli uni dagli altri.
Oggi l'adozione trasmette il cognome e basta come era anche in passato, l'unica differenza è che equipara gli adottati ai figli, e non esiste alcun rapporto sugli ascendenti od eventuali discendenti dell'adottante.
Ma se pensiamo che l'adottante è il titolare del cognome che trasmette e lo stemma è la sua espressione grafica, oggi l'adottato è equiparato ai figli ed eredita TUTTO come se fosse un vero figlio, quindi anche l'espressione grafica del cognome che è lo stemma. Intendo ovviamente lo stemma araldico e non - se vi erano - i contrassegni indicativi della nobiltà perchè la Repubblica italiana non riconosce qualunque contenuto di carattere nobiliare.
Penso di aver espresso il mio pensiero.
Pier Felice degli Uberti
La nostra discussione è mera teoria essendo il tema privo di senso per l'attuale repubblica, restano quindi le private consuetudini di quello che sopravvive dell'antico sistema; pertanto un adottato porterà il cognome dell'adottante, ma non ne erediterà gli eventuali titoli nobiliari e tutto quanto è a essi connesso: ad es. lo stemma e sue possibili modifiche e/o aggiunte. Manca infatti un fons honorum che possa ratificare una volontà in tal senso da parte dell'adottante e di questa sua condizione, nell'uso sociale, verrà tenuto conto nella misura in cui l'ambiente di riferimento abbia una precisa contezza di questo oggi non consueto argomento. Dico ciò perché so quanta ignoranza ci sia anche tra persone che dovrebbero avere ben chiare certe semplicissime nozioni di diritto nobiliare.
Visitano il forum: Google [Bot] e 4 ospiti