da Antonio Pompili » lunedì 23 gennaio 2017, 13:58
Con tutta probabilità, se volessimo pensare a una maggiore accuratezza nella raffigurazione da parte di chi ha realizzato il primo stemma, ci porremmo nella direzione sbagliata.
Pur vero è che uno stesso stemma di famiglia può conoscere evoluzioni o adattamenti nel tempo...
E un adattamento mi sembrerebbe ipotizzabile - sottolineo, ipotizzabile - in presenza di uno stemma vescovile. Era infatti uso discretamente attestato, soprattutto nel XIX secolo (anche se esempi precedenti di qualche decennio, quindi dell'epoca del vescovo di Assisi, non mancano, come non ne mancano di più antichi ancora), da parte di alcuni ecclesiastici, l'adottare il proprio stemma di famiglia apportando delle modifiche a qualche figura, o aggiungendovene di nuove, per veicolare qualche messaggio di tipo simbolico-teologico o spirituale... L'inizio di quella prassi che oggi - tranne rare eccezioni di vescovi che hanno uno stemma storico da poter usare - è quella largamente più diffusa nella creazione di stemmi ex novo.
Qui, da quattro elementi che vediamo nel primo stemma, uniti da quella che sembrerebbe una catena proseguente in maniera ideale anche al di là dei confini dello scudo, ne vediamo poi tre uniti da una catena che si interrompe con la loro successione. Una voluta modifica in riferimento alla mistero della Trinità? E forse il vescovo del XIX secolo ha fatto quanto aveva già scelto per il proprio stemma l'omonimo Vescovo di Assisi tempo prima?
Pure ipotesi. Neanche le ritengo probabili o più probabili di altre.
Forse la cosa più semplice è proprio pensare che Cerè non abbia fatto centro nella raffigurazione, visto che comunque abbiamo, sia pure in epoca successiva, ben due stemmi Zangari dove gli elementi del 2° sono diversamente attestati.
QUI FACIT VERITATEM VENIT AD LUCEM (Gv 3,21a)
TU SCIS QUIA AMO TE (Gv 21,17b)