Stemma del Principato di Seborga

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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda marcello semeraro » martedì 3 giugno 2014, 18:31

Concordo con Tilius.
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Delehaye » martedì 3 giugno 2014, 19:24

Luca Pagani ha scritto:
Delehaye ha scritto:Possibile che ci siamo SOLO gli Statuti stampati nel 2000???
Quelli originali del 1963 e quelli votati nel 1995? Non ci sono quegli originali da visionare??? [hmm.gif]

Non credo ci fossero degli Statuti Generali prima del 1995. Nel 1963 fu eletto il Principe Giorgio I, ma per quanto ne so non c'era ancora una costituzione.


non credi ci fossero o non c'erano? quelli del 1963.
ma visto che da fonti seborghine quando si parla degli statuti del 1995 si accenna sempre ad un aggiornamento degli stessi, si presime che ce ne fossero di precedenti (1963).
come sembra strano che SOLO nel 1995 si mettesse nero su bianco le questioni del principato, quando già s'era alzata ben prima la quatione dell'indipendenza... mi sembra strano che si invochi un principato, si chieda l'indipendenza... e nulla di scritto c'era sul principato (statuti)??? [hmm.gif]

e comunque se quelli del 1995 fossero stati i primi... possibile che si ha solo la stampa del 2000??? [hmm.gif]
non esistono gli originali del 1995? quelli da cui sicuramente è stato estratto il brano dell'articolo dell'Espresso!

quindi, l'utilizzo del termine "S.R.I." da dove salta fuori? non è stato votato, verosimilmente negli originali degli statuti non c'è... salterebbe fuori dalla stampa del 2000 degli statuti del 1995??? [hmm.gif]

concordo con ciò che diche Tilius, invertendo però i termini... lo stemma del comune attuale è identico allo stemma del principato abazziale degli anni '60 del XVII sec.

bisognerebbe indagare, perchè sembrerebbe l'unico indizio di cui disponiamo, oltre le monete ovviamente, sugli stemmi posteriori (ed anteriori) a quelli delle monete storiche disegnati sul foglietto filatelico.
chi fu a disegnarlo? le notizie (ci sono degli stemmi riferite anche a delle date...) donde uscirono fuori? ci fu qualche studio (sembrerebbe che Giorgio I abbia scritto delle memorie storico-documentali...) in proposito?
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda marcello semeraro » martedì 3 giugno 2014, 21:25

Per quanto riguarda l'attuale arma del Principato di Seborga, un elemento attestato storicamente si trova all'esterno dello scudo, ovvero il motto "Sub Umbra Sedi" che, secondo gli storici locali, risalirebbe al XIII secolo.


Vorrei solo capire quali sono le motivazioni dietro la scelta dello stemma crociforme.

Lo stemma civico, invece, è davvero molto interessante.
Ultima modifica di marcello semeraro il martedì 3 giugno 2014, 22:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Delehaye » martedì 3 giugno 2014, 22:05

una prima croce d'argento in campo d'azzurro dovrebbe essere attestata dal 1707 in poi (vedi cronostoria degli stemmi seborghini sul foglietto filatelico... ma oltre quello? o meglio "quello" su cosa si basa?)
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda marcello semeraro » martedì 3 giugno 2014, 23:15

Esatto...da biforcata poi è diventata piana nella versione definitiva.

Resta il mistero della croce d'argento in campo azzurro, cioè su cosa si basa storicamente questa scelta? Potrebbe essere stata adottata per "distinguersi" dalla più famosa arma dei Savoia?

Dal sito del Principato:

il 30 gennaio 1729 l’avvocato Francesco Lea, per conto del re Vittorio Amedeo II di Savoia, si recò a Parigi per sottoscrivere l’atto di vendita; tale atto, che in realtà non venne mai registrato, prevedeva che il pagamento fosse effettuato con le finanze personali del re e non con quelle del regno sabaudo e che Seborga sarebbe diventata patrimonio personale del re senza essere annessa al Regno di Sardegna; l’atto inoltre riguardava il semplice possesso dei territori di Seborga e non la sovranità su di essa, alla quale il Re di Sardegna ha sempre rinunciato (tant’è che la dicitura “Principe di Seborga” non compare mai tra i suoi titoli ufficiali); ancora nel 1740 il titolo di Principe di Seborga era regolarmente riconosciuto all’abate Giuseppe Antonio Biancheri, mentre l’erede di Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III, si considerava semplicemente “Protettore del Principato di Seborga” (e così faranno i suoi successori, fino a Vittorio Emanuele III). Il diritto dei Savoia allo “ius patronatus” su Seborga fu riconosciuto dalla Santa Sede nel 1749, unitamente alla conferma del preesistente diritto di quest’ultima al “Nullius dioecesis”. Dal 1746, con la morte del principe Giuseppe Antonio Biancheri, si aprì una lunga fase di vacanza in cui la sovranità tornò al popolo, che non la esercitò attivamente per quasi due secoli. Secondo lo storico Wolfang Schippke, il Principato di Seborga sarebbe stato riconosciuto anche dal Duce Benito Mussolini in un documento ritrovato a Berlino e risalente all’anno 1934, nel quale egli dichiarava che “sicuramente il Principato di Seborga non appartiene all’Italia”. L’esilio dei Savoia, nel 1946, comportò la fine dello “ius patronatus”.


Signor Pagani, le risulta questa ricostruzione?
Ultima modifica di marcello semeraro il martedì 3 giugno 2014, 23:29, modificato 2 volte in totale.
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Delehaye » martedì 3 giugno 2014, 23:24

qua ... non abbiam certezza neppure degli statuti generali ultimi approvati (1995), ma solo di una loro ristampa nel 2000 [sweatdrop.gif]

magari... riuscire ad avere certezza di dati "primari" sarebbe utile! ;)
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Luca Pagani » mercoledì 4 giugno 2014, 12:35

marcello semeraro ha scritto:Signor Pagani, le risulta questa ricostruzione?

Certamente! L'ho rielaborata io per il nuovo sito di Seborga sulla base di alcuni saggi di cui sono in possesso! :D

L'uso della croce in sé, prima biforcata e poi piana, penso sia da ricondurre a uno stretto legame che c'era tra Seborga e la "Povera Milizia di Cristo e del Tempio di Salomone" (ossia, i Templari), che a Seborga sarebbe stata fondata nel 1118, sotto l'impulso di San Bernardo di Chiaravalle, da Ugo di Payns e da altri 7 cavalieri (tre Gran Maestri dell'ordine furono tra l'altro anche Principi di Seborga). Tale ordine assunse, col consenso di Papa Innocenzo II espresso nella bolla papale ''Omne Datum Optimum'' (1139), il diritto di portare una croce rossa sopra l'abito bianco. Penso che l'uso della croce possa derivare da questo. Non mi spiego però come sia avvenuto il "cambio" di colori (croce argento su campo azzurro).

Per quanto riguarda il motto ho trovato un'interpretazione alternativa. Nel 1188 i Templari e i cavalieri dell'Ordine del Priorato di Sion (Antiquus Ordo Mysticusque Prioratus Sionis) si scissero a seguito di un episodio noto come "Taglio dell'Olmo", avvenuto a Gisors. La sacralità di questo luogo era dovuta al fatto che fin dall’antichità vi era a Gisors un prato che aveva visto numerosi incontri diplomatici tra i re di Francia e di Inghilterra e al cui centro c’era un olmo colossale vecchio di 8 secoli, dal tronco così grosso che per abbracciarlo ci volevano nove uomini. Nell’estate del 1188 Enrico II d’Inghilterra e Filippo II di Francia il Guercio si incontrarono in questo luogo. Re Enrico, giunto con tutto il suo seguito per primo, si piazzò all’ombra dell’olmo, lasciando così a Filippo e al suo seguito, giunti in ritardo, un posto al sole. I negoziati furono subito tesi. Dopo soli tre giorni di colloqui i Francesi interruppero le trattative: gli Inglesi furono cacciati e l’albero fu abbattuto. Non è chiaro perché questo gesto abbia anche segnato la fine dei rapporti di strettissima collaborazione tra il Priorato di Sion e l’Ordine della Povera Milizia di Cristo. Fino al 1188 il rapporto tra i due ordini era di totale collaborazione al punto da avere a volte un solo Gran Maestro per il governo dei due Ordini. Alcuni storici (G. Pistone) suggeriscono che il motto "Sub umbra Sedi" potrebbe essere stato adottato dai cavalieri della PMC - evidentemente schierati con il Re d'Inghilterra - per rimarcare un'idea del tipo “Noi ce ne stiamo bene, seduti all’ombra” (ma il motto ufficiale dell'Ordine rimase "Non nobis Domine, non nobis, sec nomine tuo da gloriam", come stabilito durante il Concilio di Troyes (1128), nel quale Papa Onorio II approvò la prima Regola dell'Ordine); il Priorato di Sion, invece, adottò fino al 1306 la divisa "ORMUS", che sarebbe un anagramma contenente la parola "orme" (che in francese significa "olmo"); il motto potrebbe quindi significare qualcosa del tipo “A noi l’olmo”, ossia un tentativo di reclamare il famoso olmo di cui sopra.
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda smn » mercoledì 4 giugno 2014, 13:42

Luca Pagani ha scritto:Per quanto riguarda il motto ho trovato un'interpretazione alternativa. Nel 1188 i Templari e i cavalieri dell'Ordine del Priorato di Sion (Antiquus Ordo Mysticusque Prioratus Sionis) si scissero a seguito di un episodio noto come "Taglio dell'Olmo", avvenuto a Gisors. La sacralità di questo luogo era dovuta al fatto che fin dall’antichità vi era a Gisors un prato che aveva visto numerosi incontri diplomatici tra i re di Francia e di Inghilterra e al cui centro c’era un olmo colossale vecchio di 8 secoli, dal tronco così grosso che per abbracciarlo ci volevano nove uomini. Nell’estate del 1188 Enrico II d’Inghilterra e Filippo II di Francia il Guercio si incontrarono in questo luogo. Re Enrico, giunto con tutto il suo seguito per primo, si piazzò all’ombra dell’olmo, lasciando così a Filippo e al suo seguito, giunti in ritardo, un posto al sole. I negoziati furono subito tesi. Dopo soli tre giorni di colloqui i Francesi interruppero le trattative: gli Inglesi furono cacciati e l’albero fu abbattuto. Non è chiaro perché questo gesto abbia anche segnato la fine dei rapporti di strettissima collaborazione tra il Priorato di Sion e l’Ordine della Povera Milizia di Cristo. Fino al 1188 il rapporto tra i due ordini era di totale collaborazione al punto da avere a volte un solo Gran Maestro per il governo dei due Ordini. Alcuni storici (G. Pistone) suggeriscono che il motto "Sub umbra Sedi" potrebbe essere stato adottato dai cavalieri della PMC - evidentemente schierati con il Re d'Inghilterra - per rimarcare un'idea del tipo “Noi ce ne stiamo bene, seduti all’ombra” (ma il motto ufficiale dell'Ordine rimase "Non nobis Domine, non nobis, sec nomine tuo da gloriam", come stabilito durante il Concilio di Troyes (1128), nel quale Papa Onorio II approvò la prima Regola dell'Ordine); il Priorato di Sion, invece, adottò fino al 1306 la divisa "ORMUS", che sarebbe un anagramma contenente la parola "orme" (che in francese significa "olmo"); il motto potrebbe quindi significare qualcosa del tipo “A noi l’olmo”, ossia un tentativo di reclamare il famoso olmo di cui sopra.


Salve a tutti,
non posso pronunciarmi sulla discussione araldica, ma avrei un dubbio, questa interpretazione del motto non è derivata dai famigerati dossiers secrets d'henri lobineau, falsificazione storica del "gran maestro del priorato di Sion" Pierre Plantard....?

Mi pare più verosimile un allusione alle parole della solamita nel cantico dei cantici (sub umbra ejus quem desideraveram sedi et fructus ejus dulcis gutturi meo) espressione divenuta celebre in ambito culturale, soprattutto nella nolana filosofia del Bruno.

Cordialità,
E.V.
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Luca Pagani » mercoledì 4 giugno 2014, 14:48

E' assai probabile, io ci ho sempre creduto molto poco (tant'è che sul sito non ne parlo) e mi sono limitato a riportare la cosa. In più queste cose esoteriche personalmente non mi attraggono.
Anche questa del Cantico dei Cantici mi pare una buona interpretazione.

Tuttavia, tornando al famoso stemma, che mi dite?
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Tilius » mercoledì 4 giugno 2014, 15:34

Luca Pagani ha scritto: Nel 1188 i Templari e i cavalieri dell'Ordine del Priorato di Sion (Antiquus Ordo Mysticusque Prioratus Sionis) si scissero...


L'esistenza nel 1188 (!) del priorato di Sion & questioni varie annesse é cosa da pura fantastoria. ;)

Sullo stemma (attuale) c'é poco altro da dire: la corona é sbagliata, e lo stemma in sé non si capisce bene da dove salti fuori, non essendo attestato in antico.
Posso solo aggiungere che faccio mia l'inquietudine parasabauda di chi mi ha preceduto:
Resta il mistero della croce d'argento in campo azzurro, cioè su cosa si basa storicamente questa scelta? Potrebbe essere stata adottata per "distinguersi" dalla più famosa arma dei Savoia?

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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Franz Joseph von Trotta » mercoledì 4 giugno 2014, 17:56

Caspita, come in tutta l'araldica che si rispetti... ecco finalmente i Templari! :D

L'uso della croce nell'antica emblematica civica italiana era tra le condizioni più normali che si possano immaginare, lasciamo quindi i Templari ai Dan Brown del caso. Stemmi civici con croci, piane, patenti etc. sono "stra-diffuse" negli stemmi civici antichi ed anche nei piccoli borghi. Non sarebbe inverosimile che la croce possa essere stata adottata dalla Comunità per distinguere la propria arma da quella del "Principe" che era l'Abbazia. Una dinamica assolutamente normalissima che spiegherebbe i due stemmi. Ma la sensazione è che si possa parlare solo per analisi "comparative" mancando la base, ovvero un censimento serio e dettagliato dei modelli dello stemma o degli stemmi locali nel corso dei secoli reperibili sulle fonti, annaspando in notizie araldiche che così come sono sembrano sommarie e incerte.
Concordo con l'analisi di Tilius, la sensazione è quella di un qualcosa di araldicamente raffazzonato, alla buona, a distingere una simpatica manifestazione di paese forse un po'... sfuggita di mano [king.gif]
Ciao!
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda marcello semeraro » mercoledì 4 giugno 2014, 20:13

Roberto Giacobbo sarebbe felicissimo di fare una puntata di Voyager su Seborga :D

A parte gli scherzi, a proposito del motto, il sito del Comune (senza scomodare Templari e fantomatici Priorati di Sion) dice:

Nel 1261 il priore della chiesa di S. Michele, Giacomo Costa, su mandato dell’abate di S. Onorato, stilò “Statuti e Regolamenti” per il feudo di Seborga: di questi non sono pervenuti gli originali ma sono riportati in alcuni atti presenti nell’Abbazia di Lerins. E pare altresì che risalga a quegli stessi anni la comparsa, per la prima volta, in alcuni atti il motto SUB UMBRA SEDI (“Mi sono riposato sotto l’ombra”) che diventerà distintivo del feudo.


Ripeto, al di là della genesi e del significato storico del motto, la sua "araldizzazione" in quanto "distintivo del feudo" mi sembra appropriata.

Concordo con Franz Joseph von Trotta quando dice che servirebbe
un censimento serio e dettagliato dei modelli dello stemma o degli stemmi locali nel corso dei secoli reperibili sulle fonti.
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Antonio Pompili » mercoledì 4 giugno 2014, 23:37

In effetti, senza una seria indagine, tutte le ipotesi sono possibili.
Molto buona mi pare quella formulata da Franz Joseph.
Potrebbe - tanto per azzardare ancora - pure darsi che quella croce sia in qualche modo collegata al fatto che fino al 1946 Seborga godette del titolo di Nullius Diocesis.
O che sia nata o si sia imposta come un 'contraltare' alle croci araldiche della Repubblica di Genova e del Regno d'Italia, non essendo Seborga entrata a far parte della prima e non essendo stata annessa nel 1861 al secondo (almeno secondo quanti ancor oggi ne rivendicano l'indipendenza)...
Molto più facile resta la riflessione sulla genesi dello stemma con le insegne episcopali e i rami di palma.
ImmagineQUI FACIT VERITATEM VENIT AD LUCEM (Gv 3,21a)
TU SCIS QUIA AMO TE (Gv 21,17b)
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Maria Luisa Alasia » giovedì 5 giugno 2014, 3:49

Il principato di Seborga era incluso nella Repubblica di Genova.
Maria Luisa
Alasia Maria Luisa alasia44@yahoo.com 3 Edson Lane Old Brookville,N.Y. 11545 516-759-4392
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Re: Stemma del Principato di Seborga

Messaggioda Luca Pagani » giovedì 5 giugno 2014, 9:08

Maria Luisa Alasia ha scritto:Il principato di Seborga era incluso nella Repubblica di Genova.

Assolutamente no. Qualcuno potrebbe sostenere che Seborga fosse stata annessa semmai al Regno di Sardegna (1729), ma alla Repubblica di Genova sicuramente no, anche se è certo che più volte essa tentò di annetterla.
Dal sito: "Nel corso degli anni Seborga fu ripetutamente oggetto di attenzioni da parte della Repubblica di Genova, la quale tentò più volte di annetterla."
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