Gentili amici,
colgo l'occasione di questo interessante dibattito sullo stemma di Riccardo per porre una questione a proposito della simbologia araldica...
Vorrei provare a compiere una piccola "provocazione" ( in senso positivo, s'intende) per vedere se, ed eventualmente come, sia possibile dare all'araldista un confine, un limite, dei paletti insomma, per affrontare uno specifico aspetto blasonico.... La simbologia, appunto.
Personalmente tendo ad avere un approccio il più "eSSoterico" possibile, (Tribolati docet), e ritengo che moltissime figurazioni araldiche NON abbiano chissà quali secondi significati ( o, peggio, arcani simbolismi)...
Certo, l'Età Moderna ci ha lasciato in eredità un grande patrimonio di equivalenze simbologiche (e perfino di dietrologie vere e proprie). Questo patrimonio non può e non deve essere sottovalutato, anzi...Va capito, va analizzato.
Ma credo anche che vada razionalizzato parecchio.
Dico questo perchè vorrei provare a fare un "gioco"
Ecco, per esempio...I Francalancia ebbero sino alla fine del XIII secolo una Signoria nel cuore dell'Appennino Umbro Marchigiano.
Lo stemma di cui stiamo parlando è chiaramente ottocentesco e ci mostra una torre rotonda molto ben disegnata nei particolari, con merli (addirittura sette), con la muratura e perfino con il contrafforte della scarpatura. Sicuramente una rielaborazione di quella che doveva essere una torre più antica ( nel due - trecento le torri erano squadrate e molto semplici).
Ora, la torre , stando alla tradizione, è indice di possesso e giurisdizione territoriale... E difatti i diversi tipi di Signoria ( con eccezione per quella di Castello) erano caratterizzati essenzialmente da queste prerogative.
In tal caso il simbolismo legato tradizionalmente alla torre parrebbe essere più che mai vero...
Ma a questo punto io mi chiedo: è davvero così? O potrebbe essere, invece, solo un caso? O magari anche un "caso" cercato e voluto?
Provo a ampliare il ragionamento ( provo ad "osare" l'inaudito)...
L'azza è tipica del 1400, ma è anche un elemento recuperato tantissimo dal medievalismo ottocentesco...
Perciò, chi ci dice che nel 1300, o nel 1400, lo stesso stemma non avesse un'altra arma da guerra?
Magari proprio una lancia ( cambiata per motivi estetici...Lo spiedo è sicuramente meno coreografico di un'azza)
Insomma, lo stesso ragionamento fatto per la grafica della torre, può anche valere benissimo in altri casi...
E il giglio? Magari è un riferimento antico alla Francia, anch'esso poi abbellito in epoca successiva...
Ecco, facciamo questa ipotesi:
poniamo che il giglio voglia dire FRANCIA...
Poniamo che l'azza era anticamente una LANCIA...
Non è già evidente dove voglio andare a "parare"???
FRANCIA, ( corruttibile in FRANCA, sia come aggettivazione di provenienza, sia come sinonimo di "valorosa e pura"...)
LANCIA, come la parte per il tutto...Cioè Il cavaliere che ben sapeva usare la LANCIA...( Pare, anzi, che un avo di Riccardo abbia militato sotto il Colleoni )..
Praticamente se si vuole cercare una simbologia la si trova...
Potendo arrivare addirittura a dimostrare che lo stemma di Riccardo è Parlante o, al limite, Alludente...
Certo, prima facie, tutto si potrebbe dire, tranne che sia Agalmonico...Ma il ragionamento simbolico appena fatto potrebbe anche smentire questa apparenza.
Ecco un altra possibile analisi sulla simbologia (e giuro che poi finisco) ...
L'azza è impugnata in modo che sormonti la torre. Addirittura il suo "battisasso" ( la parte inferiore dell'asta) è proprio appoggiato sul merlo centrale, anzi, in parte pure celato dietro...
Ecco, dato che la Signoria territoriale NON era, giuridicamente soggetta a omaggio nè vincolo vassallatico, ma era una proprietà acquisita (quasi sempre con un atto di forza), ne può conseguire che l'azza ( ma indifferentemente qualsiasi altra arma ), impugnata saldamente sopra la torre, indica un atto di protezione e di minaccia al tempo stesso.
Come dire..."Questo è il mio possesso, e non devo renderne conto a nessuno, perciò guai a chi osa minacciarlo o metterlo in dubbio !"..
So di essermi spinto parecchio in la...( Era una cosa voluta).
Ma voi cosa ne pensate?
Fino a che punto è lecito dare credito alla simbologia araldica senza arrivare a fantasticare???
E come fare per non sottovalutarla troppo ( poichè sarebbe un errore farlo)???
E, infine, esiste davvero una "media res" per salvare capra e cavoli?
Sperando in vostre graditissime opinioni
saluto cordialmente
Mauro