Saluti,
sempre e a proposito del Sarchiapone Araldico, vi informo che è stato trovato un suo vicino di casa.
L'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo", insegnamento di Archeologia Medioevale, ha avviato un
progetto denominato "Progetto Montefeltro, Atlante del paesaggio feretrano", nell'ambito di tale progetto, nel
2008 è stato avviato uno scavo archeologico nel castello di Bascio.
Nel corso degli scavi, eseguiti a una decina di metri dalla base della torre, si è scoperto un ambiente
di una abitazione, tralascio i dettagli tecnici per dire che tra i resti si riveniva "uno stemma in pietra, raffigurante
un giglio stilizzato scolpito a rilievo su una delle spallette stesse della porta",con altri resti rinvenuti, ceramica
e monete è attestabile che l'abitazione, quantomeno nel corso del XVI secolo, fosse abitata da una famiglia di rango
elevato.
Bascio è stato domino dei Carpegna ramo di Gattara che si estinsero nel 1409, passata a Galeazzo Malatesta
signore di Pesaro. Nel 1420 i conti di Carpegna del ramo Fiorentino ricomprano i castelli ceduti. Nel 1463, vi è una
nuova divisione dei beni della famiglia e Bascio passa a Francesco di Carpegna e suoi discendenti insieme ai castelli
di Gattara, Miratoio e Scavolino. Nel 1685 il conte Ulderico di Carpegna viene elevato dall'Imperatore Leopoldo I
d'Asburgo al rango di principe del Sacro Romano Impero di Bascio. Il castello segui' dunque le sorti dell'omonimo
principato passando agli Orsini dè Cavalieri (1728), ai Carpegna della Castellaccia (1817) fino all'annessione allo Stato
Pontificio (1819).
Con queste nuove notizie possiamo fare un punto della situazione .
- Bascio è stato quasi sempre un dominio dei Carpegna, la loro arma è diversa dal nostro Sarchiapone, percui bisognerebbe
fare un riscontro con l'arma degli Orsini.
- Il castello era abitato da famiglie di rango, data l'esiquità degli abitanti queste famiglie dovevano essere un paio, anche in
questo caso bisognerebbe continuare nelle ricerche storiche-araldiche puntando anche sulla famiglia Ugolini citata da Antonio33.
- Ricerche potrebbero essere svolte anche presso l'archivio diocesano di Pennabilli per appurare i parroci dell'epoca ed eventuali loro
emblemi.
- Ultima variabile da tener da conto è quella che il manufatto possa venire "da fuori", ovvero sia una "pietra" ornamentale o
uno stemma con storia non collegata al nostro castello.
A questo punto, non mi rimane che leggere un Vostro commento e il risultato delle vostre ricerche.
La fonte delle mie notiize è : "Il castello di Bascio nel Montefeltro. Indagine archeologiche (anni 2008-2009) di Daniele Sacco,
pubblicato nel numero 32/2010 di Studi Montefeltrani di cui accludo l'immagine della bella copertina realizzata da Matthiew G.
Alderman.
Un ringraziamento e saluto a Antonio Conti.
Saluti a tutti
Paolo61

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