Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda Antonio Pompili » martedì 4 maggio 2010, 19:34

Un uso del genere, con la forma dell'inquartato, per alcuni notabili della Chiesa e dello Stato pontificio, seppur più raro rispetto ad altri usi di concessione dell'arma pontificia (come il capo o lo scudetto sul tutto), è anche riscontrabile al tempo del diretto predecessore di papa Ghislieri, Pio IV Medici. Ne parla anche il noto Bascapè - Del Piazzo (Insegne e simboli, Roma 1983, p. 406).
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda Vito de » lunedì 8 novembre 2010, 9:31

Zaccheo ha scritto:
bardo ha scritto:Il ducato di Salci venne istituito nel 1568 da San Pio V (al secolo Antonio Ghislieri), che lo affido a Lucrezia Bandini la quale, morendo presumibilmente senza eredi, lo lasciò in eredità a Giulia Cesarini. Ella "disgustata dei Cesarini suoi parenti, prese affezione ai Capranica per una cortesia usatale da Angelo, il quale le avea imprestato duemila scudi di contante in certi suoi bisogni. Perciò ella morendo lasciò erede Livia Ersilia figlia di Angelo Capranica [...]".

Livia Ersilia Capranica (+ 1627) sposò Michele Bonelli (+ 25-3-1604), fratello del cardinale Michele (al secolo Carlo Antonio) Bonelli (1541-1598) detto l'Alessandrino, entrambi pronipoti di San Pio V per parte di sorella: Carlo Antonio e Michele Bonelli erano figli di Don Marco Bonelli, nobile di Alessandria, e Donna Domenica Manlio, figlia di Antonio Manlio e Gardina Ghislieri, sorella di Pio V.
Sposando Livia Capranica la famiglia Bonelli ottenne in dote il feudo di Salci, che venne eretto a Principato con breve del 6 settembre 1756 da Benedetto XIV. La famiglia Bonelli tenne Salci fino al 1886, quando venne acquistato dalla marchesa Vittoria Guerrieri Spinola, figlia di Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana.

Gentile sig. Luca,
grazie per il suo intervento e per le interessanti notizie che ci propone in merito alla famiglia Bonelli e ai suoi rapporti con il ducato di Salci. Alcune delle informazioni genealogiche da lei citate sembrerebbero non corrispondere con quelle a mia disposizione (tratte dal sito web IAGI - Genealogie delle Famiglie nobili italiane). Sarebbe utile, a tal proposito, effettuare un confronto più dettagliato. Saluti!

Ferrante M.L.

La famiglia Antinori di Perugia nel 1745 ottenne il titolo di marcherse di Fabro e Salci,come anche risulta dall'Enciclopedia Storico Nobiliare del marchese Antonio Spreti:chi mi sa spiegare l'apparente contraddizione?(già ducato,appartenenza ai Bonelli,erezione a principato nel 1756).Grazie Vito de
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » giovedì 7 marzo 2013, 0:56

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Questo stemma appartiene al Cardinal Michele Bonelli (1541 - 1598), sepolto presso la Basilica di Santa Maria sopra Minerva in Roma. Una tempo era pavimentazione all'interno di Palazzo Bonelli, oggi è esposto in cornice.

Esistono altre 6 copie di questo scudo da me conosciute. Una è in Salci, la foto ad inizio di questo post. Tre nella Minerva, due ai lati della tomba del Cardinale Michele, una centrale in capo alla tomba del Cardinale Carlo Bonelli. Una in capo al monumento funebre del Capitano Generale della Chiesa Michele Bonelli sepolto in S.Lorenzo fuori le mura in Roma.
L'ultima, mai esposta al pubblico era affissa anticamente all'entrata di palazzo Bonelli, molto simile a quella proposta nella pavimentazione, in travertino oggi è conservata in una sala privata di palazzo Bonelli.

Esiste poi un affresco, mai esposto al pubblico e di recente restauro all'interno di palazzo Bonelli che spiega molte cose relativamente lo scudo in Salci... L’affresco è composto di 4 scudi, il centrale, Ghislieri, sormontato dall’emblema del Papato. Alla sua sinistra lo stemma Cardinalizio del Cardinal Michele Bonelli, con l’aggiunta in testa della Croce dello scudo di Malta (Il Cardinale era infatti Gran Priore dell’ordine). Alla destra si trova lo scudo Bonelli (blu / argento carico di un toro rosso) appartenente al fratello del Cardinale Girolamo sormontato dalla corona di Duca. Sotto lo stemma Bonelli unito a quello dei Capranica, appartenente al secondo Fratello Michele che sposò Livia Capranica.

La famiglia Bonelli rappresenta l’unica parentela certa del Papa San Pio V Ghislieri, non vi sono prove dell’appartenenza dell’umile famiglia del Papa San Pio V di Bosco con i Ghislieri di Bologna.

La versione esposta in Salci è sicuramente di successiva realizzazione rispetto le romane, ed infatti viene rappresentato in modo imperfetto (nelle partizioni) lo scudo del Cardinale sormontato dalla corona ducale presente nello scudo del fratello Girolamo, corona in uso nel Regno di Napoli da parte dei Duchi.
Ultima modifica di ABdS il martedì 12 marzo 2013, 12:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda Antonio Pompili » giovedì 7 marzo 2013, 15:12

Ringraziamo il gentile utente per le interessanti informazioni che ci fornisce, e anche per lo splendido manufatto che ci fa ammirare.
Benvenuto nel forum!
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » giovedì 7 marzo 2013, 23:11

Grazie Antonio, mi dispiace di non potervi far vedere l'originale del Cardinale Alessandrino (Michele Bonelli) subito e l'affresco di cui sopra, ci stanno lavorando dei ricercatori che faranno delle pubblicazioni sull'argomento, ho promesso di tenere il materiale strettamente riservato e per uso personale.

Comunque dal 18/20 di questo mese, lo stemma in travertino sarà esposto al Quirinale per una mostra, sarà l'unica occasione per poterlo vedere prima che torni nelle sale private della Prefettura di Roma. Finita la mostra posterò la foto…
Ultima modifica di ABdS il domenica 10 marzo 2013, 10:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » venerdì 8 marzo 2013, 0:09

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Il Cardinal Michele Bonelli. Tratto da opera dello SMOM


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Il Cardinal Michele Bonelli. Tratto da raccolta dei Cardinali della BAV


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Il Cardinal Carlo Bonelli. Tratto da raccolta dei Cardinali della BAV


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Tomba del Cardinal Michele Bonelli presso la Basilica della Minerva in Roma.


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Tomba del Cardinal Carlo Bonelli presso la Basilica della Minerva in Roma.


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Scudo del Cardinal Carlo Bonelli presso la Basilica della Minerva in Roma.


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Vista sulle tombe dei Cardinali Bonelli presso la Basilica della Minerva in Roma.


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Palazzo dell'Eccelentissimo Duca Bonelli nella piazza dei SS Apostoli in Roma (Oggi conosciuto dai più come Palazzo Valentini, ultimo proprietario). Opera di A. Specchi tardo '600.
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » sabato 9 marzo 2013, 1:04

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Stemma Bonelli - Crescenzi. Gli stemmi gentilizzi della Nobiltà Romana. Ludovico Tronti. 1868.
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » sabato 9 marzo 2013, 12:16

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Litografia dello stemma araldico della famiglia Bonelli colorato a mano tratto dall'opera "Galleria araldico genealogica del presente e passato episcopato italiano". Autore ignoto. 1884.
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » sabato 9 marzo 2013, 23:07

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Incisione dello stemma araldico di famiglia Bonelli finemente colorato a mano. Tratto da "Teatro Araldico ovvero raccolta delle Armi ed Insegne gentilizie", Tettone-Saladini, 1841.
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » domenica 10 marzo 2013, 10:12

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Litografia dello stemma di famiglia Bonelli acquarellata a mano tratta dall'opera "Storia delle famiglie illustri italiane". Diligenti Ulisse edit. fine '800.
Ultima modifica di ABdS il martedì 12 marzo 2013, 12:38, modificato 1 volta in totale.
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » domenica 10 marzo 2013, 10:42

Esiste inoltre nel Litta Pompeo Vol. I "Famiglie celebri d'Italia" 1819-1820 una coppia di grandi tavole contenenti, la prima la genealogia della famiglia Bonelli dal 1500 al 1800 circa con una splendida rappresentazione dello stemma gentilizio, ma anche questa volta errata come nelle precedenti versioni mostrate qui in forum, la seconda i monumenti funebri dei due cardinali Bonelli alla Minerva.

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La scansione è pessima, ma i colori sull'originale sono molto belli...
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » domenica 10 marzo 2013, 12:40

di seguito lo stemma monocromatico, a mio avviso il più corretto tra quelli mostrati qui a stampa, dell'ultimo Duca regnante su Salci, Pio Camillo Bonelli.

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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » domenica 10 marzo 2013, 19:24

di seguito altre due belle rappresentazioni monocromatiche dello scudo di famiglia Bonelli su documenti d'epoca:

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Un documento d'epoca con i titoli posseduti dalla famiglia Bonelli:
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » domenica 10 marzo 2013, 20:08

Di seguito qualche foto e la storia di come la famiglia Bonelli entrò in possesso del Ducato di Salci.

BONELLI, Michele. - Nacque a Bosco in provincia di Alessandria nel 1551 ed era pronipote per parte di madre del papa Pio V.

Dal fratello Michele, il cardinale Alessandrino segretario di Stato di Pio V, fu chiamato ancora adolescente a Roma, per compiere gli studi nel Collegio Germanico, come attesta un mandato di pagamento del 13 giugno 1567. L'anno prima Pio V, subito dopo la sua elevazione al pontificato, gli aveva assegnato una pensione di quattrocento scudi, primo segno tangibile di un favore che gli avrebbe aperto le vie di una brillante carriera al servizio pontificio. Nel dicembre del 1569, ancora diciottenne, fece il suo ingresso nella vita pubblica, compiendo una missione di rappresentanza alla corte di Firenze per consegnare a Cosimo de' Medici il breve papale che gli conferiva il titolo di granduca. Questo primo incarico fu seguito di lì a poco, il 17 sett. 1570, dalla nomina a capitano generale dello Stato della Chiesa. Malgrado l'ostentato rigorismo, il nuovo papa si poneva risolutamente sulla via della vecchia tradizione nepotistica romana, elevando a un posto di tanta responsabilità un giovincello inesperto, proprio nel momento in cui la conclusione della Santa lega antiturca imponeva un notevole sforzo militare allo Stato della Chiesa. Le conseguenze rovinose di un tale atteggiamento non tardarono a manifestarsi: il B. divenne assai presto lo scudo di una cricca di "capitani falliti di palazzo" che intrigava per scalzare i più qualificati esponenti militari pontifici, come Marcantonio Colonna e Onorato Caetani, e riusciva a render loro la vita difficile. Assai significativa in questo senso la lettera che il Caetani scrisse da Civitavecchia il 21 giugno 1571 al cardinal di Sermoneta nella quale denunciava le mene del B. e del suo entourage per impedire la sua nomina a capitano generale delle fanterie pontificie e ostacolare il regolare reclutamento della truppa. La lettera assume toni assai gustosi quando si sofferma con stizza sull'ingrato compito affidato a un capitano come Marcantonìo Colonna di tenere a balia l'imberbe e maldestro condottiero.

La posizione del giovane nipote del papa era però troppo forte perché le lamentele dei due capitani potessero minimamente scalfirla. Fu così che il B., quando la flotta pontificia prese il mare per congiungersi con le flotte dei collegati e muovere insieme verso il Mediterraneo orientale alla ricerca della flotta turca, s'imbarcò sulla capitana di Marcantonio Colonna. Nel corso di tutta la campagna conclusa dalla vittoria di Lepanto, egli fu sempre in prima fila, come voleva la sua carica e il suo rango, partecipando a tutti i consigli di guerra e soprattutto a tutte le cerimonie ufficiali. Una funzione eminentemente decorativa in perfetta corrispondenza con la sua condizione di nipote del papa santo che quella lega e quella campagna aveva tanto ardentemente voluto e preparato. La sua presenza nella flotta pontificia non mancò però di suscitare i fastidi consueti, ora per una furiosa lite con Pompeo Colonna, insignito a suo dispetto del grado di luogotenente generale di Marcantonio, ora per una indisposizione che trattenne la flotta pontificia a Napoli più del previsto.

A Lepanto comunque il B. non si comportò come la sua condotta precedente poteva lasciar prevedere e se non si coprì, come tanti altri cavalieri romani, di gloria, non si dette a quella fuga che tutti si aspettavano. In complesso resse abbastanza bene alla sua prima prova delle armi, tanto che il Colonna, al quale non riuscì mai troppo simpatico, non poté fare a meno di accennare a Pio V, in una lettera del 7 ott. 1571, che "il signor Michele fu un poco ferito, ma certo lo ha fatto tanto bene che più non si potria desiderare". Il sobrio accenno del comandante della flotta pontificia fa da realistico contrappunto alla testimonianza, grottesca nella sua magniloquente comicità, di Bartolomeo Sereno che fu a Lepanto come cavaliere romano e ne scrisse come benedettino.

Al ritorno dalla vittoriosa spedizione, il B. fu naturalmente fra i cavalieri romani più onorati e accarezzati: partecipò cavalcando al fianco del Colonna al trionfo tributato ai vincitori e nella primavera del 1572 si ebbe la nomina a generale delle fanterie pontificie al posto dello sfortunato Caetani.

La morte del prozio, sopraggiunta il 1º maggio 1572, segnò però la fine di una così brillante carriera e l'immediato depennamento dai ruoli delle forze armate pontificie. Alla corte di Gregorio XIII egli non riuscì a conservare, malgrado l'appoggio del fratello, un solo briciolo di quel favore goduto alla corte di Pio V. Se ne allontanò quindi assai presto: nel gennaio del 1573 si recò in Piemonte per portare a Emanuele Filiberto il breve che gli concedeva la fusione dei due ordini dei SS. Maurizio e Lazzaro. Fu l'occasione buona per entrare, con l'aiuto del fratello che era protettore della Savoia in Curia, al servizio ducale con rango di gentiluomo e funzioni, a quel che pare, di mera rappresentanza. Da Emanuele Filiberto fu nominato cavaliere di gran croce e commendatore maggiore di Piemonte. Sospetta risulta la notizia che lo vuole comandante delle galere ducali. Ancora al fratello dovette il matrimonio con una ricchissima ereditiera romana, Livia Capranica, che portò a definitiva soluzione il problema della sua sistemazione: in tale occasione infatti il cardinale Alessandrino gli comprò per sessantamila scudi il feudo di Salci e glielo eresse in ducato.

Fonti e Bibl.: B. Sereno, Commentari della guerra di Cipro edella lega dei principi cristiani contro il Turco..., Montecassino 1845, pp. 208, 211, 264; V. Forcella, Iscrizioni delle chiese ed'altri edifici di Roma..., XII, Roma 1878, p. 155; Lettere diOnorato Caetani capitangenerale delle fanterie pontificie nellabattaglia di Lepanto, a cura di G. B. Carinci, Roma 1893, pp. 21, 25-30, 38, 39, 49, 52, 64, 69; Diario fiorentino diAgostino Lapinidal 252 al 1596, a cura di G. O. Corazzini, Firenze 1900, p. 165; Correspondencia diplomatica entreEspaña y la Santa Sede altiempo de la Liga de Lepanto, a cura di L. Serrano, III, Madrid 1916, p. 196; Nunziature di Savoia, I (15 ott. 1560-28 giugno1573), a cura di F. Fonzi, in Fonti per la storia d'Italia, XLIV, Roma 1960, ad Indicem; P. Visconti, Città e famiglie nobili ecelebri dello Stato pontificio, III, s.l.né d., pp. 890-895; C. A-Valle, Storia di Alessandria, IV, Torino 1855, pp. 233-234; G. Guglielmotti, Marcantonio Colonnaalla battaglia di Lepanto, Firenze 1862, ad Indicem; Id., Storia delle fortificazioni nellaspiaggia romana, Roma 1880, p. 491; L. v. Pastor, Storia dei papi, VIII, Roma 1929, pp. 454, 531, 540, 560, 565, 567; 583; P. Litta, Le famiglie celebri italiane,s.v. Bonelli di Roma.

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Rappresentazione del Castello di Salci, sull'arco al centro è posizionato lo scudo postato ad inizio di questa discussione.

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Rappresentazione della battaglia di Lepanto.

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Una delle tante rappresentazione del miracolo di San Pio V. In basso a sinistra il Santo Papa, con alle spalle il nipote Cardinal Alessandrino Michele Bonelli. La Madonna annuncia al Papa 20 giorni prima che le truppe tornassero dalla battaglia della vittoria sui turchi.
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Re: Stemma con buoi a Salci vicino Fabro (TR)

Messaggioda ABdS » domenica 10 marzo 2013, 21:17

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Facciata della Basilica di Santa Maria sopra Minerva in Roma.


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Scudo del Papa San Pio V Ghislieri.


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Scudo del Cardinal Alessandrino Michele Bonelli. Come si nota nello scudo la croce dei Cavalieri di Malta.


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Scudo del Cardinal Carlo Bonelli.


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Vista della Cappella dei Bonelli.
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